Pagina 4 - Gestire News 77

Versione HTML di base

4
Mobility Management
Le sfide di una professione
A che punto è giunta la sfida
per portare il Mobility Manage-
ment in azienda? Vito Roberto
Palmiotti, Administrative Ser-
vice Manager di 3M Italia ci
aiuta a fare il punto della situa-
zione attuale.
Quali sono le principali inizia-
tive dedicate alla mobilità so-
stenibile attuate da 3M?
Tra le iniziative attive in que-
sto momento una delle più
apprezzate dai nostri dipen-
denti è quella delle navette
aziendali che collegano la
nostra sede e la stazione fer-
roviaria più vicina. Abbiamo
anche lanciato un programma
di car pooling molto articolato,
con forti incentivi per chi mette
a disposizione la sua vettura e
a breve avremo un software ge-
stionale che incrocerà in ma-
niera ottimale i dipendenti che
offrono il servizio con chi lo ri-
chiede. Altra iniziativa recente-
mente avviata è il Pass Mobility,
un prodotto offerto dal nostro
fornitore di servizi di FM che
consente ai nostri dipendenti di
acquistare abbonamenti per i
servizi pubblici a prezzi scon-
tati. L’azienda contribuisce con
un ulteriore supporto di 40 euro
all’anno per persona e con la
possibilità di dilazionare il pa-
gamento nel corso di tutto
l’anno con trattenuta in busta
paga.
Qual è l’iniziativa più impor-
tante secondo lei tra quelle
elencate?
Sicuramente la navetta azien-
dale, ma è fondamentale com-
prendere una cosa: nessuna di
queste o di altre iniziative da
sole possono risolvere i pro-
blemi di mobilità di un’azienda
e aggiungerei della Mobilità
Sostenibile in generale. Il Mo-
bility Management deve essere
un insieme coordinato di mol-
teplici iniziative, ognuna delle
quali contribuisce con un pic-
colo tassello a un quadro ben
più ampio e articolato che,
possibilmente, dovrebbe coin-
volgere le altre aziende e gli
enti presenti sul territorio.
Organizzare un servizio di na-
vette e basta è ben lontano dal-
l’essere un piano di mobility.
Ed è anche importante conce-
pire il problema degli sposta-
menti in maniera molto più
ampia di come siamo natural-
mente portati a fare.
In che senso?
Fare mobilità sostenibile non si-
gnifica solo pensare a portare il
dipendente da casa all’ufficio.
Vuol dire, piuttosto, ridurre al
minimo i suoi spostamenti, il
tempo perso e lo stress.
Ognuno di noi ha una vita che
cerca di incastrare con gli orari
di lavoro e questi fattori vanno
anch’essi tenuti in gran conto
nel redigere un piano di soste-
nibilità.
Chi, ad esempio, ha la comu-
nissima necessità di fare la
spesa non può usufruire del ser-
vizio di navetta, ma deve usare
la macchina e fare una devia-
zione dal percorso. In 3M ab-
biamo previsto la possibilità di
effettuare la spesa online con
consegna gratuita direttamente
in azienda. Il dipendente potrà
così continuare a usare la na-
vetta senza problemi.
Seguendo questa stessa impo-
stazione, abbiamo approntato
servizi di lavanderia, di ambu-
latorio medico, ecc.
Quanto è importante la fase di
analisi delle esigenze dei di-
pendenti?
Non si può parlare di vero Mo-
bilityManagement se non viene
approntato un piano di sposta-
mento casa-lavoro. Quest’ul-
timo
viene
realizzato
analizzando le risposte date dai
dipendenti a un questionario
che mira a disegnare i percorsi
seguiti per raggiungere la sede di
lavoro, a sondare la disponibilità
a utilizzare navette emezzi pub-
blici, ad analizzare esigenze
specifiche legate alla mobilità,
ecc. Nel questionario c’è una
domanda che deve far riflettere:
“in quanti incidenti stradali sei
stato coinvolto negli ultimi 5
anni lungo il percorso casa-la-
voro?” La percentuale di rispo-
ste positive è ancora altissima.
Per lo più si tratta di incidenti
minori, ma restano comunque
Favorire gli
spostamenti dei
dipendenti riduce
il tempo perso e lo
stress, a vantaggio
anche dell’azienda
In movimento (sostenibile) verso il futuro
eventi che recano un danno
anche all’azienda in termini di
ore di lavoro perse, giorni di ma-
lattia, stress accumulato da parte
dei dipendenti, conseguente
calo della produttività, ecc.
Attenzione che gli incidenti stra-
dali subiti nel percorso casa/la-
voro vanno a pesare sulle
statistiche degli infortuni sul la-
voro. Il Mobility Management è
la rispostamigliore per abbattere
questo tipo di costi.
Per quale motivo allora si è no-
tato un calo delle iniziative
negli ultimi anni?
Il problema principale, soprat-
tutto in un frangente di crisi, è
la difficoltà di quantificare in
maniera tangibile e immediata
il ritorno dell’investimento sulla
materia del mobility. Traffico e
inquinamento però continue-
ranno a crescere e il tema della
mobilità sostenibile è quindi
destinato a guadagnare il cen-
tro della scena. Chi oggi non dà
peso alla materia del Mobility
Management perciò sta solo ri-
tardando un confronto comun-
que inevitabile.
E chi in questi anni ha già af-
frontato la materia, come 3M,
sarà sicuramente avvantaggiato
da questo punto di vista.
Francesca Biraghi
Le crescenti preoccupazioni per
l’ambiente hanno portato negli ul-
timi anni all’adozione di politiche
specifiche. A livello nazionale, ad
esempio, abbiamo avuto la libera-
lizzazione del mercato elettrico e
del gas, mentre a livello interna-
zionale spiccano il Protocollo di
Kyoto, con la definizione degli
obiettivi di riduzione delle emis-
sioni inquinanti, e le Direttive eu-
ropee sulla riduzione delle emis-
sioni dei gas climalteranti. Questo
rinnovato e deciso interesse verso
l’ambiente ha avuto una forte in-
fluenza anche sul settore del Faci-
lity Management. Per Cofely
Italia, Gruppo GDF SUEZ, leader
nei servizi per l’efficienza energe-
tica ed ambientale, oggi il punto
di partenza per una corretta ge-
stione dei servizi non-core è la ri-
duzione dei consumi.
Attraverso la presa in carico degli
impianti tecnologici, cui si lega la
progettazione e l’integrazione dei
servizi ausiliari, Cofely si pone
come missione anche e soprat-
tutto l’ottimizzazione dei consumi
energetici e la salvaguardia del-
l’impatto ambientale. L’energy
management delle strutture è
quindi presupposto, e parte inte-
grante, del servizio di facility ero-
gato da Cofely.
Tra i più recenti contratti avviati
seguendo questo approccio va se-
gnalato quello con Renault Italia.
Siglato nel gennaio scorso, l’ac-
cordo ha una durata di tre anni e
impegna Cofely nelle attività di
Facility Management e di manu-
tenzione degli impianti tecnolo-
gici, delle caldaie e dei terminali
di condizionamento e di gestione
dei sistemi antincendio, di sicu-
rezza e dei servizi di giardinaggio,
reception e pulizia per la sede le-
gale e le sedi della Sodicam (so-
cietà del Gruppo Renault) e della
RCI Banque (banca del Gruppo
Renault) di Roma. In particolare,
il contratto prevede da parte di
Cofely la gestione dei servizi per
cinque edifici di cui due di pro-
prietà della Renault Italia, uno
della Sodicam e due della RCI
Banque: “Il progetto con Renault
Italia rappresenta una nuova sfida
per Cofely nell’ambito del Facility
Management” commenta Luca
Fiorucci, Direttore Divisione Faci-
lity Management di Cofely Italia.
“Questo contratto, infatti, segna
un primo, importante successo in-
ternazionale per questa tipologia
di servizio che Cofely Italia ha ot-
tenuto con la collaborazione di
Cofely Francia e Cofely Svizzera;
un ottimo esempio, quindi, di col-
laborazione e sinergia a livello di
Gruppo per soddisfare i bisogni e
le necessità di aziende multina-
zionali come Renault”.
Il progetto di Facility
Management avviato
da Cofely con Renault
per ottimizzare
i consumi e ridurre
le emissioni
Lo scopo del Mobility
è coordinare più
attività, dal car
sharing alle navette
www.cofely-gdfsuez.it
informazione pubblicitaria
news
news
Energia risparmiata, salute guadagnata