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FM e spending review
Noi e la crisi
• A Napoli continua la sfida di Romeo Gestioni: cento milioni per il Comune con la vendita
di 3.000 case, nel più grande piano di dismissioni mai tentato in Europa
• Cogito Systems sviluppa il Technical
Facility Management a “tutto tondo”
In un momento in cui il tema
della spending review è stato al
centro dell’interesse di tutto il
Paese, abbiamo chiesto ad al-
cuni Facility Manager soci di
IFMA Italia di mettersi per un
giorno nei panni di un ipote-
tico gestore dei servizi all’in-
terno di una Pubblica
Amministrazione e di spiegarci
come agirebbero.
Tra questi, Pietro Fiorani, Na-
tional General Services Mana-
ger di Coca Cola HBC Italia:
“riguardo al cosa fare, fino a 4-
5 anni fa avrei risposto: agire
sul 20% dei più importanti ca-
pitoli di spesa rinegoziando i
contratti per accorpare i ser-
vizi, assegnare appalti di 3-5
anni e investire nella riqualifi-
cazione degli edifici più vecchi
per abbattere consumi energe-
tici e costi di manutenzione.
Oggi molto è cambiato e la
sfida all’efficienza si fa su di un
piano finora perlopiù relegato
alla teoria del manuale del
bravo Facility Manager.
Mi riferisco alla capacità di ri-
progettare interamente i ser-
vizi, iniziando a chiedersi se
servano davvero nel modo in
cui vengono erogati, se non se
ne possa fare a meno.
Oggi si può e si deve osare
quello che ieri era impensabile,
perché verrà accettato; ad
esempio: ieri la pulizia degli
uffici veniva svolta tutti i giorni
o almeno tre volte a settimana.
Oggi li puliamo una volta alla
settimana e non registro grandi
proteste”.
Roberto Vito Palmiotti, Admi-
nistrative Services Manager di
3M Italia, attuerebbe invece in
prima istanza “un'analisi dei
bilanci per determinare le voci
di maggior peso e il costo per
cittadino; un benchmarking
con altre PA italiane ed euro-
pee e un contatto diretto con i
cittadini per individuare le
maggiori criticità; infine, una
revisione delle specifiche dei
contratti in essere, inserendo
penali per ritardi, eliminando
ogni possibilità di costi extra
budget ed effettuando nuove
gare d’appalto solo per servizi
davvero necessari.
A questo proposito, credo che
il semplice criterio del prezzo
più basso sia un errore. Serve
una griglia di criteri di valuta-
zione. Serve garanzia di affida-
bilità, qualità e tempi di
realizzazione. Voci che inci-
dono pesantemente sui costi
della PA per appalti concessi al
prezzo più basso che poi sono
costati molto di più per ritardi
e fallimenti. La trasparenza va
imposta”.
Fiorani diverge in parte da que-
sto pensiero: “rischiando di ba-
nalizzare direi che il prezzo al
ribasso è la principale regola di
mercato, tutti appaltiamo al
prezzo più basso.
In relazione a cosa è poi da ve-
dere. Ieri ero molto più attento
al progetto tecnico dell’offerta,
mentre oggi mi riesce sempre
più difficile assegnare un ap-
palto al più bravo, se costa di
più.
Ma le cose stanno cambiando
velocemente ieri mi chiedevo
se il vincitore sarebbe riuscito,
con quel prezzo, a soddisfare
tutte le esigenze espresse nei
documenti di gara, oggi la mia
preoccupazione è se si com-
porterà correttamente nei con-
fronti dei propri dipendenti, dei
propri soci, del fisco. Questi
sono gli elementi che forse
oggi marcano il vero limite al
di sotto del quale è meglio non
arrischiarsi ad appaltare”
Gianni Maja, Workplace Servi-
ces Manager Europe di Avago
Technologies Italy, vuole sfa-
tare un tabù: “è senz'altro pos-
sibile lavorare per obiettivi
anche nelle PA, ma bisogna va-
lorizzare al massimo le risorse
interne.
Il primo passo in questa dire-
zione è ridurre al minimo con-
sulenze e contratti esterni,
motivando i membri più adatti
del personale ad assumere il
ruolo di team leader per i pro-
getti di miglioramento e discu-
tendo con loro come investire
il relativo budget.
In questo modo il responsabile
diventerà un servitore della
Struttura, la coordinerà e la do-
terà degli strumenti necessari a
Come abbattere
i costi nella PA?
Rinegoziare
i contratti, accorpare,
tagliare, puntare sul
prezzo o sul servizio?
La parola agli esperti
raggiungere i suoi obiettivi”.
L'ultima parola sull'argomento
è ancora di Fiorani: “in una PA
investirei sulla qualità delle
persone che nel proprio ruolo
possono fare la differenza.
E lo farei puntando su una for-
mazione tecnica e manageriale
strutturata.
Per gestire efficacemente i ser-
vizi servono ottimi controllori,
che siano un pò tecnici e un pò
manager, con il fine di garan-
tire sempre il rispetto dei capi-
tolati, dei mansionari e di tutto
quanto compone il disciplinare
di un servizio.
E a quel punto il recupero del-
l'efficienza sarebbe veloce e si-
gnificativo”.
Maria Elisa Dalgrì
Per una buona
gestione servono
ottimi controllori,
che siano un pò
tecnici e un pò
manager
Forbici sì, ma di qualità
Foto autore:
Gabriella Bellachioma
N
O E
S
24 ottobre 2012
- Palazzo delle Stelline
Prima edizione italiana dello
Speed Facility Date
all’interno della 13ª Facility Management Convention
La prima edizione del Speed Facility Dating offre il modo più nuovo e divertente
per allargare la propria rete di conoscenze e testare la propria capacità di dialogo.
Esponenti della domanda incontrano a rotazione rappresentanti dell’offerta
secondo la formula dello speed date per confrontarsi su alcuni temi
suggeriti da IFMA Italia, raffrontare i punti di vista e svelare le rispettive peculiarità.
Per diventare protagonista dello Speed Facility Date
contattare Maria Elisa Dalgrì (tel. 02.28851611, e-mail comunicazione@ifma.it)
Partecipanti: