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quasi insormontabile: il divieto per una PA di affittare uno spazio per un periodo limitato di tempo, che in questo caso sarebbe solo quello necessario per effettuare i lavori. Di esempi come questi purtroppo ce ne sono sin troppi.Eppure questo sarebbe un mo- mento molto favorevole per ope- rare dei cambi di strategia. Esatto. Siamo in un momento di forte riorganizzazione di tutto l’ap- parato pubblico: le province resi- stono ancora, ma hanno visto già una revisione delle loro competen- ze, c’è il tentativo di far crescere il ruolo delle città metropolitane, si prospettano sempre più unioni e associazioni tra i comuni, è in atto una revisione degli uffici territoria- li del Governo... Tante cose stanno cambiando, ma tutte le opportunità di sviluppo che questa rivoluzione porta necessariamente con sé ca- dono nel vuoto perché non incon- trano una cultura capace di fare sistema e di sfruttare il patrimonio immobiliare in maniera flessibile. Il Facility Management potrebbe far molto da questo punto di vista, ma non viene coinvolto adeguatamen- te, con il risultato di perdere tan- tissime occasioni di valorizzazione e razionalizzazione del patrimonio in un periodo, per di più, econo- micamente difficile per le Ammini- strazioni.Dal punto di vista più pratico, qua- le apporto può recare il FM alle Amministrazioni cittadine?Gli esempi sono anche in questocaso tantissimi. Penso all’impiego della tecnologia per realizzare for- me di smart working anche in am- bito pubblico.Una soluzione possibile, e già spe- rimentata, è quella ad esempio di porre, in biblioteche, supermerca- ti o comunque luoghi a grande af- fluenza, dei totem con cui ci si può collegare in audio e video con un operatore del servizio anagrafe. Grazie all’aggiunta di un semplice scanner e di un POS il totem con- sente di svolgere tutte le attività di sportello, come se l’utente si fosse fisicamente recato all’ufficio ana- grafe. I totem sono attivi fuori dagli orari di ufficio, ad esempio dalle 18 alle 21, e l’operatore può svolge- re la sua funzione direttamente da casa, con la semplice accortezza di uno sfondo neutro e di un abbiglia- mento consono agli orari di lavoro, chiaramente.Altra possibilità è quella di creare una sorta di uffici per il coworking in alcuni comuni della provincia, utilizzando spazi come scuole o bi- blioteca nei rispettivi orari e perio- di di chiusura, così da consentire ai dipendenti pubblici e di aziende private di lavorare in un posto più vicino a casa senza andare a conge- stionare inutilmente il traffico della città.Questi sono solo due esempi che però coinvolgono diverse tema- tiche, come ad esempio mobilità, tecnologia, sicurezza sul lavoro. Per gestire e coordinare in maniera adeguata tutti questi aspetti l’ap- porto del FM più che utile è assolu- tamente necessario.Tante cose stanno cambiando, ma tutte le opportunità di sviluppo che questa rivoluzione porta necessariamente con sé cadono nel vuoto perché non incontrano una cultura capace di fare sistema e di sfruttare il patrimonio immobiliare in maniera flessibile.Il Facility Management potrebbe far molto da questo punto di vista.