Il dialogo tra manager e collaboratori è determinante per l’engagement
Il rapporto di comunicazione fra top management, capi diretti e relativi sottoposti è la pratica più rilevante per il coinvolgimento di questi ultimi nella vita aziendale e la principale modalità per realizzare un approccio inclusivo alla relazione con i dipendenti. È l’assunto di fondo della ricerca biennale svolta dal Working Group Employee Communication dell’Università Iulm, articolata su due distinte indagini e diversi casi di studio (375 le grandi imprese italiane manifatturiere e attive nei servizi con più di 500 dipendenti campionate e circa 150 addetti interpellati) e finalizzata ad indagare gli approcci gestionali adottati dalle aziende italiane e i fattori che favoriscono l’engagement (e riducono il rischio di disengagement) secondo i collaboratori.
Secondo questi ultimi, gli strumenti della comunicazione interna sono molto importanti per incentivare la relazione e su una scala da 1 a 5 superano la media del 3 e alcuni si avvicinano al 4. Dal punto di vista delle grandi aziende l’approccio è leggermente diverso, visto e considerato che i responsabili del people engagement vi hanno attribuito mediamente una rilevanza più bassa. Entrando nello specifico, per i collaboratori gli incontri informali con il top management volti a sollecitare il feedback dei collaboratori stessi sulla vita aziendale risultano l’iniziativa di comunicazione interna più importante (con un punteggio di 3,8) mentre per le imprese sono solo il sesto fattore in ordine di rilevanza (2,8) alle spalle di blog, e-mail, intranet e Tv aziendali (3,0).
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Alessandra Mazzei, direttrice del team dell’Osservatorio Employee Relations & Communication dell’Università Iulm, sarà tra i relatori del FM DAY 2018 organizzato da IFMA Italia l'8 novembre al Palazzo delle Stelline a Milano.
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