Smart Working - la soluzione per chi opera in zone in cui la mobilità delle persone è limitata
Data di pubblicazione: 03 MAR 2020
Il decreto della presidenza del consiglio dei ministri del 23 febbraio 2020 facilita l’avvio delle pratiche di smart working, permettendo ai dipendenti di lavorare da remoto bypassando la necessità di un accordo scritto tra le due parti, in modo da limitare i disagi ad aziende e lavoratori che operano nelle regioni coinvolte nell’emergenza in corso.
La proposta di Durante per permettere alle PMI di attivare lo Smart Working
Nel suo impegno per il supporto alle Piccole e Medie Imprese italiane, Durante mette a disposizione gratuitamente il suo know how ed il pacchetto software per facilitare la collaborazione, con lo scopo di evitare che l’aspetto tecnologico costituisca un freno al lavoro in mobilità.
Lo Smart Working oggi
Oggi, lo Smart Working è un’espressione ormai familiare in diversi contesti lavorativi. Pratiche di Lavoro Agile sono ormai applicate in differenti contesti imprenditoriali, di varie tipologie e di diverse dimensioni, dalle PMI alle grandi aziende, anche se con proporzioni differenti. Smart Working però non va confuso o solo limitato al concetto di telelavoro o di remote working, in cui i dipendenti o i collaboratori sono liberi di lavorare da casa o da altri luoghi, collaborando e comunicando con la sede principale. Lo smart working, in realtà, si potrebbe definire come una vera e propria filosofia manageriale: un nuovo approccio alla produttività e al lavoro, che coinvolge 4 diversi piani di azione: persone, spazi, cultura manageriale e strumenti da utilizzare. Tutti concetti che si potrebbero riassumere efficacemente con la definizione di Smart Working secondo Gartner: “Una strategia d’impresa che abilita modalità di lavoro innovative e più efficaci, sfruttando tecnologie e modelli organizzativi orientati al lavoratore, migliorando il coinvolgimento e la produttività dei dipendenti”.