8 trend che caratterizzeranno il Real Estate e il Facility Management entro il 2027
Data di pubblicazione: 28 AGO 2023
Uno sguardo alle tendenze più interessanti che influenzeranno il mondo del Real Estate e del Facility Management nei prossimi quattro anni.
Articolo scritto in collaborazione da FM Pool e Planon
Il panorama tecnologico in continua evoluzione sta ridisegnando il settore del Real Estate (RE) e del Facility Management (FM). Negli ultimi anni, la tecnologia ha offerto numerosi vantaggi ai manager di questo settore, consentendo loro di prevedere potenziali sfide, alleggerire le attività amministrative, garantire la conformità agli standard di settore e creare ambienti migliori all'interno degli edifici.
Sono finiti i tempi in cui gli edifici erano semplici strutture fisiche che ospitavano persone e macchinari, oggi si sono trasformati in entità automatizzate e reattive, che si adattano perfettamente alle esigenze degli utenti e dell'ambiente circostante. Questa trasformazione non mostra segni di rallentamento. Infatti, secondo un’analisi condotta dal
Juniper Research, il mercato degli Smart Buildings in Italia dovrebbe registrare una crescita del 150% nel periodo che va dal 2021 e il 2026, raggiungendo l'incredibile cifra di 9.75 miliardi di euro.
Questo articolo analizza otto tendenze che si stanno cristallizzando sì grazie alle evoluzioni tecnologiche odierne, ma anche a quelle economiche e demografiche, offrendo un'analisi del loro impatto e dell'evoluzione prevista per il settore immobiliare e del Facility Management in vista del 2027.
1. L'era del lavoro ibrido
Sebbene il concetto di lavoro ibrido esista da anni, il paradigma è cambiato drasticamente con l'insorgere della pandemia COVID-19. Con il lavoro da remoto che sta diventando non più solo un’opzione, ma un requisito richiesto dai lavoratori, il panorama del workplace è stato irrevocabilmente alterato.
Questa transizione verso il lavoro ibrido è destinata ad avere profonde implicazioni anche per i Facility Managers. La pianificazione flessibile degli spazi di lavoro assume una grande importanza, tra dipendenti in full smart, chi adotta un approccio ibrido, i nuovi assunti e chi si licenzia. Questa trasformazione richiede un nuovo approccio alla fornitura di servizi anche per i dipendenti i cui spazi di lavoro vanno al di là del classico ufficio, come casa o spazi di co-working.
Oltre a ciò, il lavoro ibrido rimodellerà inevitabilmente la progettazione degli ambienti di lavoro aziendali. È probabile che pian piano gli uffici tradizionali si evolvano in centri di collaborazione e lavoro di squadra, mantenendo comunque spazi di lavoro individuali ma in quantità ridotta, magari su prenotazione. Con l’ufficio che si trasforma da obbligatorio a volontario, i dipendenti dovranno essere attratti con un'esperienza di lavoro più completa e coinvolgente.
Inoltre, le tradizionali sale riunioni e conferenze stanno diventando delle “sale riunioni interconnesse”, stanze virtuali che connettono tutti i partecipanti ovunque siano situati. Creare questi spazi per facilitare la collaborazione piuttosto che la semplice comunicazione a distanza è una sfida per le aziende. I facility manager dovranno collaborare strettamente con le controparti IT per garantire un'esperienza ottimale sia per i partecipanti fisici che per quelli virtuali.
In definitiva, entro il 2027, la posizione fisica di un dipendente all'interno di un'azienda potrebbe diventare irrilevante. Per consentire ai lavoratori di scegliere in modo flessibile, diventa fondamentale fornire loro l'accesso agli strumenti digitali necessari per svolgere il loro lavoro quotidiano ovunque si trovino. L'integrazione del luogo di lavoro fisico con quello digitale è un elemento essenziale nella progettazione dello spazio, fisico e informatico.
2. Maggiore (e necessario) focus sulla sostenibilità
Gli insegnamenti tratti dalla pandemia sottolineano i pericoli dell'impreparazione, una lezione che si ripercuote sulle considerazioni di sostenibilità. Poiché il cambiamento climatico determina un aumento degli eventi meteorologici estremi in tutto il mondo, le organizzazioni sono costrette ad adottare pratiche sostenibili come mezzo per mitigare i rischi e garantire un futuro resiliente.
La rapida crescita della sharing economy ha introdotto nuove dinamiche, consentendo al settore B2B di rivolgersi direttamente ai consumatori. Questo cambiamento, noto come Consumer-to-Business (C2B), è entrato nella sfera del Real Estate e del Facility Management attraverso l'outsourcing dei servizi. Questo movimento consente agli utenti finali di richiedere iniziative di sostenibilità, allineando le organizzazioni a pratiche etiche.
I settori RE e FM hanno una responsabilità significativa, avendo gli edifici che rappresentano circa il 40% delle emissioni di CO
2 e più del 50% dei consumi energetici (
Frost & Sullivan), portando a un obbligo etico che ha stimolato la nascita della pianificazione ambientale, sociale e di governance (ESG). Le aziende stanno elaborando politiche ESG per affrontare il cambiamento climatico e dimostrare la responsabilità sociale. Questa tendenza continuerà a intensificarsi, spingendo anche la domanda di edifici sostenibili.
Con l'aumento della richiesta di servizi attenti all'ambiente e alla società, si presenta l'opportunità di differenziare le offerte anche con tecnologie sostenibili. L'integrazione di tali tecnologie non solo sblocca offerte di servizi all’avanguardia, ma si allinea anche con i dati che indicano che le pratiche sostenibili si traducono in migliori prestazioni aziendali e in una maggiore longevità.
3. Sviluppare strategie di resilienza avanzate
La resilienza è destinata a diventare una pietra miliare delle strategie aziendali future. Nel contesto del Real Estate e del Facility Management, la resilienza si concentra sulla garanzia della continuità dei processi aziendali principali in caso di sfide impreviste. Ciò significa ridurre al minimo i rischi, rendere le operazioni a prova di futuro e affrontare con successo gli eventi imprevedibili.
L'integrazione di luoghi di lavoro virtuali e fisici diversi è un esempio di questo spostamento verso una maggiore resilienza. Indipendentemente dalla strategia di lavoro ibrida, le aziende dovrebbero garantire ai dipendenti uno spazio di lavoro sicuro e affidabile anche in caso di scenari imprevisti. Facilitare la collaborazione senza soluzione di continuità, sia fisicamente che virtualmente, diventa fondamentale e una tendenza in crescita.
Nel panorama post-COVID, la resilienza assume una portata più ampia, comprendendo la capacità dei lavoratori di mantenere la concentrazione e la positività in mezzo agli sconvolgimenti globali. Dare priorità non solo alla continuità aziendale, ma anche alla resilienza individuale nell'ambiente di lavoro diventa fondamentale, in quanto ha un impatto diretto sulle prestazioni aziendali. Offrire opportunità di crescita e formazione motiva i dipendenti, contribuendo a migliorare la resilienza sia a livello individuale che aziendale.
4. Il potere dei dati per un processo decisionale informato
Il rapido susseguirsi di sviluppi tecnologici ha dato vita a innovazioni trasformative, tra cui l'Internet delle cose (IoT), il machine learning e l'intelligenza artificiale. In questo rinascimento tecnologico, il potenziale dei big data sta emergendo come un fattore di svolta.
I dati granulari derivati dalle tecnologie IoT offrono approfondimenti senza precedenti, soprattutto per i patrimoni immobiliari. Questa potenzialità dei dati facilita il processo decisionale in modo quantitativo e misurabile, consentendo alle imprese di cambiare rapidamente rotta, mantenersi agili e competitive. I dati precisi sull'occupazione e il feedback dei dipendenti sui servizi offerti guidano la gestione del portafoglio immobiliare e le strategie per i luoghi di lavoro.
Sfruttare tutto il potenziale dei dati è fondamentale in vista del 2027. Ad esempio, i sistemi di gestione degli edifici (BMS) offrono informazioni preziose, rispondendo alla crescente esigenza di soluzioni flessibili e ambienti di lavoro più confortevoli. Il corretto sfruttamento dei dati consente alle aziende di prendere decisioni più consapevoli, con conseguenti investimenti e tempistiche ottimizzate.
Man mano che le aziende riconoscono il ruolo fondamentale della qualità dei dati, strumenti avanzati di analisi dei dati sono destinati ad assumere un ruolo centrale, migliorando la qualità dei dati. La frase "non si può correggere ciò che non si misura" è più che mai vera, e per questo gli strumenti di analisi dei dati saranno una risorsa preziosa, in grado di favorire la verifica dei progetti, la riduzione dei costi e la comunicazione con gli stakeholder.
5. La nascita dell'innovazione Proptech
Il panorama del Real Estate e del Facility Management è sull'orlo di una rivoluzione tecnologica nota come "Proptech", un acronimo che sta per "property technology". Nei prossimi cinque anni si prevede una rapida integrazione nel settore immobiliare di tecnologie quali IoT, intelligenza artificiale (AI), blockchain, big data, droni, realtà virtuale e realtà aumentata. Il proptech sta rimodellando il settore digitalizzando e virtualizzando l'infrastruttura fisica.
La traiettoria del proptech è duplice. In primo luogo, comprende il controllo degli edifici attraverso tecnologie intelligenti, unendo applicazioni che consentono alle organizzazioni di gestire in modo intuitivo diversi aspetti di un edificio da un hub centrale. In secondo luogo, il proptech estende il suo raggio d'azione alla gestione finanziaria e alla valutazione degli edifici.
Inoltre, il proptech sta diventando il ponte che collega le metriche delle prestazioni degli edifici (come il consumo energetico, l'efficienza operativa, il controllo del clima interno) all'esperienza degli occupanti (comfort, accesso ai servizi, sicurezza), un rapporto che ha acquisito un’importanza notevole dopo la pandemia. Dal monitoraggio della salute degli occupanti alla valutazione dell'utilizzo degli spazi e della qualità dell'aria, le soluzioni proptech si sono ampliate fino a includere il rilevamento e l'eliminazione di agenti patogeni attraverso i sistemi di ventilazione. La sfida, tuttavia, risiede nell'integrazione di questa tecnologia incentrata sul benessere, che spesso richiede una piattaforma di gestione degli Smart Building personalizzata e integrata per ottenere un impatto sostanziale.
Il vero potenziale del proptech risiede nella sinergia dei suoi vari componenti. Queste tecnologie offrono valore singolarmente, ma il loro potenziale collettivo è di gran lunga superiore. Questa convergenza richiede approcci innovativi all'integrazione. Con la continua evoluzione del proptech, il ruolo dei gestori immobiliari e delle strutture si sposta verso l'orchestrazione armoniosa di queste tecnologie. Le piattaforme di integrazione, come le piattaforme e i sistemi operativi per gli edifici, acquisteranno importanza e le piattaforme avanzate di
sistemi di gestione integrata degli ambienti di lavoro (IWMS) sono lo strumento ideale per facilitare questa integrazione.
6. L'influenza della Great Resignation
La cosiddetta “Great Resignation”, un fenomeno che ha preso piede negli ultimi anni, sta plasmando anche l'atteggiamento dei futuri lavoratori. Questa tendenza è caratterizzata da un numero significativo di dipendenti che lasciano volontariamente il proprio posto di lavoro, per perseguire nuove opportunità o intraprendere cambiamenti di carriera. Sebbene questa tendenza sia particolarmente pronunciata negli Stati Uniti, le sue ripercussioni si fanno sentire in tutto il mondo,
Italia compresa.
L'impatto di questo fenomeno riguarda anche il settore del Real Estate e del Facility Management, in particolare per quanto riguarda il coinvolgimento sul posto di lavoro. Ha il potenziale per ridefinire le aspettative di durata della prossima generazione di lavoratori, con turni di lavoro più brevi che diventeranno la norma. La capacità di trattenere i talenti e le competenze sarà una sfida cruciale, che richiederà la creazione di ambienti di lavoro intrinsecamente coinvolgenti.
La Great Resignation si interseca con diverse tendenze già descritte in questo articolo: lavoro ibrido, resilienza, sostenibilità e proptech. Ognuna di queste tendenze contribuisce a rendere le aziende più attraenti e stimolanti per i dipendenti. La lezione da trarre è che per attrarre e trattenere i talenti è necessario creare un ambiente che risponda alle esigenze e alle aspirazioni dei dipendenti. Gli sforzi di collaborazione tra i Facility Managers e i dipartimenti HR saranno fondamentali in questo senso.
Anche i cambiamenti demografici giocano un ruolo fondamentale, in quanto una forza lavoro diversificata che comprende giovani talenti, professionisti esperti navigati e individui culturalmente diversi interagiscono in ambienti di lavoro caratterizzati da esigenze e preferenze diverse. La "guerra dei talenti" accentua la necessità per le aziende di soddisfare le aspettative dei dipendenti in continua evoluzione, che comprendono opportunità di apprendimento, equilibrio tra lavoro e vita privata e pratiche sostenibili. Ciò richiede un'attenzione particolare ai feedback dei dipendenti per favorire la fidelizzazione.
7. Navigare nei nuovi orizzonti della conformità
Il panorama futuro del Real Estate e del Facility Management sarà caratterizzato da cambiamenti negli standard di conformità. La sostenibilità sarà un punto focale, guidato da iniziative governative e dall'evoluzione della legislazione in materia ambientale, sociale e di governance (ESG). La conformità alla sostenibilità si manifesterà in due dimensioni:
- Conformità legale: Il panorama della conformità si evolverà per incorporare nuovi elementi legati all'ESG e alle operazioni edilizie. Gli standard di rendicontazione relativi alla contabilità della sostenibilità acquisteranno importanza, e entreranno in vigore entro la fine del 2024.
- Conformità aziendale: Le aziende stabiliranno politiche ESG in linea con gli obiettivi e le operazioni dell'organizzazione. Queste politiche avranno un impatto profondo sulle pratiche di gestione dei luoghi di lavoro e degli asset, in quanto serviranno alle organizzazioni per dimostrare il loro impegno verso gli obiettivi ESG globali e regionali.
8. Evoluzione dell'integrazione delle tecnologie operative
La tecnologia operativa (OT) è pronta a subire un cambiamento di rotta nella gestione degli edifici. Tradizionalmente, l'OT si è occupata dei sistemi di controllo e sicurezza degli edifici, operando in modo isolato per monitorare e gestire vari aspetti della funzionalità di un edificio. Tuttavia, l'emergere dell'IoT ha aperto la strada alla convergenza della tecnologia operativa e della tecnologia dell'informazione, spesso definita OT/IT.
Questa convergenza annuncia una nuova era in cui le reti OT e IT si intrecciano, abbattendo le barriere tradizionali. Questo è esemplificato dall'evoluzione dei sistemi di gestione degli edifici (BMS), che stanno iniziando a offrire un accesso esterno tramite API, consentendo così alle applicazioni esterne di interagire con questi sistemi. L'attenzione si è spostata dalla mera efficienza al benessere dei dipendenti, con i BMS integrati in modo da consentire agli edifici di rispondere automaticamente alle preferenze degli occupanti per quanto riguarda la temperatura e altri fattori di comfort.
La proliferazione delle piattaforme IoT ha anche stimolato lo sviluppo dei Digital Twins, una tecnologia che replica gli asset fisici in uno spazio digitale. Questa innovazione assiste i professionisti del settore immobiliare e del facility management, fornendo informazioni sul funzionamento degli asset. Con l'aumento della complessità delle tecnologie, le piattaforme come le Building Operating Platforms o i sistemi emergeranno come strumenti chiave per facilitare l'integrazione e l'applicazione.
La trasformazione che si prospetta invita i gestori di immobili e strutture ad adottare un approccio visionario alla gestione della tecnologia e delle informazioni relative agli edifici. Le strategie orientate all'analisi dei problemi, che danno priorità alle sfide e forniscono la flessibilità necessaria per adattarsi alle tecnologie in evoluzione, sono fondamentali. Anche la scelta dei fornitori di soluzioni software gioca un ruolo fondamentale, poiché il ritmo della trasformazione richiede partner agili e adattabili.
Anche se il 2027 può sembrare lontano, il suo arrivo è imminente. Un'adeguata preparazione può garantire alle aziende di prosperare nel dinamico panorama del futuro. La trasformazione non riguarda solo la tecnologia; si tratta di abbracciare un cambiamento di mentalità che favorisca l'innovazione e la resilienza.