Le città hanno sempre più bisogno di servizi, riqualificazione, valorizzazione, qualità. Ma con i tagli delle rimesse centrali e i patti di stabilità vincolanti, non ci sono i fondi per coprire quei bisogni che - soddisfatti - porterebbero invece nuova qualità nella vita del cittadino e soprattutto della città nel suo complesso.
Ma un progetto per dare risposte concrete a questo nodo che è sociale e politico prima ancora che economico e amministrativo, arriva dal MODELLO INSULAE prototipo sperimentale di Federalismo Urbano registrato e messo a punto da ROMEO GESTIONI e presentato oggi in un seminario affollatissimo a EIRE 2012.
Il progetto è stato illustrato dai componenti del Comitato Strategico di Romeo Gestioni: Gualtiero Tamburini, Renato Mannheimer e Angelo Piazza. Chairman dell'incontro, Carlo Nicotera, consigliere delegato a Comunicazione e Relazioni Esterne del Gruppo napoletano.
Il Prototipo presentato a Milano è stato elaborato sull'INSULA della città di Napoli definita BORGO ANTICA DOGANA, un segmento urbano prospicente il porto, in parte degradato ma suscettibile di fortissime potenzialità di sviluppo e valorizzazione. Basti pensare che lo studio tecnico elaborato sul campo prefigura un incremento del valore immobiliare dell'esistente di circa il 48%. Mentre le indagini demoscopiche realizzare dall'ISPO del professor Mannheimer, indicano in forte crescita (circa il 40% della popolazione) il gradimento per una gestione integrata dei servizi affidata a un gestore diverso dall'amministrazione comunale.
A tal proposito il sondaggio di Mannheimer segnala il grande interesse per queste formule di partnership e di federalismo urbano da parte delle fasce più giovani della cittadinanza e da parte del lavoratori autonomi e/o commerciali.
In sintesi il progetto si traduce nell'obiettivo di avviare un processo di indagine, regolarizzazione e messa a reddito del territorio, al fine di utilizzare al meglio, e con ottimizzazione dei servizi, le risorse esistenti su quella particolare area della città in termini di utenze e tributi, affidando a un gestore (in partnership di indirizzo e di controllo con l'amministrazione e i cittadini di quella specifica INSULA) il compito di erogare quegli stessi servizi. Dunque, l'obiettivo complessivo è la valorizzazione del territorio, facendo leva sulle risorse economiche che quel segmento di città produce per renderla AUTOSUFFICIENTE proprio sul fronte dei servizi.
Allo stato i cittadini pagano tributi per singoli servizi spesso inadeguati e mal erogati: rifiuti, manutenzione delle strade, fogne, illuminazione, verde pubblico, videosorveglianza, parcheggi, pubblicità, uso degli spazi pubblici e mille altre voci che incidono sul bilancio del cittadino-utente. Il quale però è spesso insoddisfatto e che, soprattutto, non ha interlocutori diretti e facilmente reperibili (basti pensare ai numeri verdi dei vari assessorati... c'è qualcuno che abbia mai una risposta veloce ed efficiente?)
Il Modello Insula prevede invece, a parità di spesa, di accentrare il coordinamento e l'erogazione dei servizi in un unico operatore che gestisce (integrando sempre più i vari segmenti operativi legati alla valorizzazione del territorio - e quindi Property, Facility, Asset e Project Management) non più per "Competenze" come i vecchi assessorati, ma per "Progetto". Il tutto non solo seguendo le indicazioni prioritarie dei cittadini di quell'Insula, ma consentendo un riscontro immediato in chiave di Customer Satisfaction e di risparmio, efficienza e controllo per le amministrazioni comunali.
<Abbiamo messo a punto un prototipo scientifico di gestione integrata della città, partendo dai bisogni primari di contesti urbani ben definiti per caratteristiche, omogeneità e interessi collettivi> spiega l'avvocato Alfredo Romeo, amministratore delegato del Gruppo Romeo. <Il prototipo si chiama Borgo Antica Dogana i Napoli - aggiunge Romeo - Lo abbiamo elaborato su un'INSULA di Napoli che fronteggia il porto, che è degradata e che invece offre grandi prospettive di valorizzazione e di rilancio. Lo abbiamo presentato a Napoli , dove ha alimentato un alto dibattito tra gli intellettuali; alla Facoltà di Ingegneria di Bologna dove gli specialisti del Facility Management si sono entusiasmati; e lo stesso entusiasmo hanno manifestato oggi a Milano mercato e operatori>.
<Siamo convinti - spiega ancora Alfredo Romeo - che l'applicazione di questo prototipo che intendiamo sperimentare a Napoli, e non solo su aree di grande potenziale come l'Antica Dogana , ma anche in zone di periferia degradate, renderebbe i singoli servizi erogati più economici e di migliore qualità ovunque. Ma il vantaggio non si realizza solo con l'ottimizzazione dei servizi, che sarebbe già un traguardo eccezionale. - conclude Romeo - Gli studi del nostro Centro Ricerche per lo Sviluppo del Territorio confermano le proiezioni di un beneficio diffuso all'intera zona della città interessata dall'operazione. A partire dal sicuro aumento di valore degli immobili già esistenti grazie alla bonifica (e alla messa a reddito) di aree oggi inutilizzabili per degrado e abbandono. Per non parlare degli esercizi commerciali che ritroverebbero slancio, interesse all'innovazione e alla propria valorizzazione... Certo, serve un'attenta valutazione delle reali esigenze di ogni Insula presa in considerazione, per realizzare le opere mancanti e sviluppare un'offerta legata alle reali esigenze degli abitanti. Per questo il MODELLO INSULAE prevede una griglia di parametri scientifici che consentono di fotografare l'esistente e pianificare gli interventi in maniera estremamente puntuale, attivando una rivoluzione sociale e amministrativa che può portare uno sviluppo straordinario nelle nostre città. Soprattutto in considerazione del fatto che questo modo di operare, a fronte degli attuali bilanci degli enti amministrativi si prospetta come il primo vero modello praticabile ed efficiente di FEDERALISMO URBANO>.
I DETTAGLI DELL'INDAGINE DEMOSCOPICA SUL MODELLO INSULA
La ricerca di ISPO sulla proposta progettuale che Romeo Gestioni sta elaborando per l'area di Napoli detta Insula della Dogana si è svolta su due diversi livelli:
a) Un approfondimento qualitativo su pro e contro del progetto presso un qualificato nucleo di testimoni privilegiati rappresentanti di enti e istituzioni pubbliche, società private, proprietà immobiliari, attività ricettive e ristorative che sono localizzate nell'area d'intervento o nelle sue immediate vicinanze;
b) un'indagine demoscopica presso la popolazione residente nella regione Campania sulla preferenza per pubblico e privato nei modelli di gestione dei servizi in aree urbane.
Dalle interviste qualitative è emerso che il progetto risponde a molte delle esigenze espresse in prima battuta dagli intervistati circa le criticità e gli aspetti di possibile miglioramento dell'INSULA. Piacciono in particolare la scelta di pedonalizzare quasi integralmente l'area; la realizzazione di piccole aree pubbliche attrezzate per la sosta e l'incontro; la realizzazione del nuovo parcheggio meccanizzato.
Molto interesse e tante attese sono rivolte al modello di gestione "quotidiana" dei servizi, contenuto nel progetto e che verrebbe attuato dopo la riqualificazione. In quest'ambito è stata sottolineata l'opportunità di definire alcuni aspetti relativi al modello di gestione proposto, in particolare: la forma del soggetto giuridico cui la stessa verrà affidata (se un privato concessionario del Comune o l'Amministrazione di un maxi condominio), gli aspetti finanziari della gestione (comportanti o meno un aggravio dei tributi).
Ulteriori questioni aperte da approfondire in chiave progettuale e nel dibattito pubblico sono inoltre:
1) l'integrazione dl progetto dell'INSULA all'interno di un più ampio intervento di riqualificazione del fronte mare che consenta il superamento della barriera fino ad oggi avvertita tra questo
2) la possibilità di diffondere il modello INSULA, affinch? non resti un caso singolare e interessante, ma di scarso impatto sui destini generali della città, un'isola "isolata", bensì diventi il primo tassello di una più ampia riqualificazione del territorio comunale che si sviluppi per parti tra loro connesse e integrate, sia dal punto di vista degli aspetti fisici che del modello di gestione.
Dal sondaggio quantitativo presso la popolazione campana emerge da un verso come la cultura dell'affidamento al pubblico dei servizi urbani sia tendenzialmente prevalente e, dovendo scegliere, ottiene la maggioranza dei consensi della popolazione. Va sottolineata tuttavia l'esistenza di una fetta molto consistente, pari a quasi il 50% dei cittadini - che vede favorevolmente la gestione decentrata tramite agenzia o organismo dedicato, come sollecitato dal progetto dell'Insula. Si tratta di un dato molto importante, che riflette un profondo mutamento delle opinioni in questi anni e lascia aperto il dibattito lanciato dalla proposta innovativa dell'INSULA.
ROMEO GESTIONI
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