LO SVILUPPO NASCE DALLA SICUREZZA

Data di pubblicazione: 01 NOV 2010

Publiredazionale Cofely

Lo sviluppo nasce dalla sicurezza  Facility Management e salute sul lavoro: un rapporto destinato a crescere e rafforzarsi. Come ci spiega il Direttore Divisione FM di Cofely Italia

La sicurezza sul luogo di lavoro è uno dei temi più discussi e analizzati degli ultimi anni nel nostro Paese. Ma che peso e che significato assume questo argomento all’interno della disciplina e del mercato del Facility Management? Lo abbiamo chiesto a Luca Fiorucci Direttore Divisione FM di Cofely Italia.

In che modo il tema della sicurezza rientra nella vostra offerta di servizi?
Attualmente, nei contratti di Facility Management, attivi con le nostre aziende clienti, l’offerta inerente la Salute e Sicurezza sul Lavoro (SSL) riguarda attività di consulenza, valutazione del rischio, l’analisi di conformità ambientale, la formazione e predisposizione documentale, secondo quanto previsto dalla normativa in vigore. Cofely Italia inoltre, per sua natura, garantisce una gamma completa di servizi di impiantistica, occupandosi direttamente della progettazione, della realizzazione e della gestione, nonché degli interventi successivi di manutenzione, assistenza e controllo. All’interno dell’organizzazione aziendale esiste una sezione dedicata all’ambito della SSL che, congiuntamente alle certificazioni che la società ha conseguito ISO 9001, ISO 14001, OHSAS 18001, SA8000 e EMAS ed ai progetti di ricerca in corso assicurano professionalità in materia di prevenzione. Cofely si pone quindi sul mercato con principi etici che stanno alla base di una politica aziendale ben lontana di quello che può essere un semplice virtuosismo da ostentare.

In che modo la sicurezza può entrare a far parte del valore aggiunto che le società di FM possono portare alle aziende?

Nell’ambito del FM, il recente Testo Unico recupera i capisaldi della disciplina e preannuncia un momento di crescita determinante per il settore. Il tema della SSL apre perciò prospettive nuove di sviluppo a coloro che sono in grado di coglierle. E’ doveroso che le aziende operanti nel mercato siano consce di poter accedere a contratti importanti con clienti di rilievo, in ambito pubblico o privato, solo se aggiornati in materia di sicurezza e promotori della prevenzione come filosofia aziendale; ciò presuppone cambiamenti e innovazioni a cui devono mostrarsi predisposte tanto la domanda quanto l’of ferta. Condizione necessaria a tale scopo è che si radichi il concetto di partnership tra le parti e si inneschi un sistema di sinergie che alimenti la fiducia reciproca. La gestione della SSL da parte della società di FM permetterebbe l’ottimizzazione di processi e tecnologie ed eliminerebbe le possibilità di conflitto con fornitori esterni di questo o di altri servizi, sostenendo un miglioramento progressivo e continuo.

C’è una richiesta precisa da parte della domanda in tal senso?
Il D.Lgs. 81/2008 prevede specifiche richieste per le aziende clienti in materia di SSL, ma a ciò non ha fatto seguito la concreta esternalizzazione di tali attività a causa di meccanismi stereotipati e di consuetudini radicate nel tempo. La diffidenza nasce dal non riuscire a cogliere un nesso tra il Facility Management e la Salute e Sicurezza sul Lavoro: il cliente preferisce sgravarsi di tante responsabilità minori ma non di incombenze importanti come quelle nell’ambito della prevenzione, di cui risponde penalmente in prima persona. Se sul fronte della domanda non si riesce a mettere a fuoco le prospettive legate all’esternalizzazione di questa categoria di servizi la ragione è quindi da ricondurre ad una problema propriamente culturale, riassumibile nel concetto “Se di questo aspetto sono responsabile io, allora lo gestisco da solo!”. La premessa per delegare questo genere di attività è duplice: la società di FM deve conoscere il peso delle responsabilità che decide di prendersi e, contemporaneamente, il cliente deve fidarsi.

In generale crede che vi sia un’adeguata cultura ella sicurezza da parte di chi rappresenta l’offerta di servizi?
A seguito delle nuove disposizioni normative, gli ultimi anni sono stati caratterizzati da un interesse diffuso dell’offerta ai temi legati alla prevenzione e alla SSL. Le società di FM sono potenzialmente già pronte, soprattutto quelle che, come noi, dispongono al loro interno di un settore dedicato; avvalendosi anche di consulenza esterna, esso definisce un ramo d’azienda molto ben organizzato in materia di procedure e adempimenti e, pertanto, costantemente aggiornato. Ciò dimostra un’attenzione che va al di là della pura questione economica e si spinge verso principi etici più profondi. Una valutazione generale del mercato restituisce, tuttavia, una cultura della sicurezza che necessita di svecchiamento sia sul fronte della domanda che dell’offerta: la sicurezza non è più un aspetto fine a se stesso e una voce di costo da stimare, ma deve essere interpretata come un elemento trasversale a qualsiasi attività aziendale. A ciò si giunge solo attribuendo al Facility Manager il giusto ruolo e peso in azienda. Noi vogliamo credere che, pur non generando profitti, l’ambito dei servizi della SSL rappresenti un’evoluzione fattibile per il FM che va potenziata e, soprattutto, riconosciuta.

Ultimamente di parla molto di welfare e di attenzione alle risorse umane: ritiene che la scurezza possa rientrare anche in un concetto di star bene in azienda?
Il concetto di benessere aziendale trova terreno fertile su cui svilupparsi in un approccio consapevole alla SSL, intesa non solo quale conformità alla normativa vigente, ma nella sua accezione di attenzione alle risorse umane. È un aspetto da garantire in modo assoluto come impegno morale prima ancora che legale; il clima di lavoro, le condizioni psicologiche che si determinano, la qualità delle relazioni interpersonali hanno una forte connessione con gli aspetti economici e conseguentemente con la produttività del singolo individuo. Si tratta di una pluralità di elementi che possono ostacolarsi o agevolarsi vicendevolmente con la stessa forza. La cultura della soggettività, che ancora di più il nuovo Testo Unico enfatizza, promuove il principio di individuo, prima ancora che di lavoratore. Se è consuetudine diffusa, al momento di selezionare risorse da inserire in azienda, soffermarsi a valutarne si le caratteristiche professionali ma anche quelle più specificatamente personali, è bene mantenere nel tempo questo approccio come politica aziendale, coordinando i bisogni dell’azienda e dell’individuo in termini di assegnazione della mansioni, predisposizione di benefit per la salute, flessibilità sulla conciliazione dei turni, agevolazioni tragitto casa-lavoro, procedure di prevenzione della discriminazione, ecc. Concludendo, essere responsabili e scrupolosi degli obblighi legati alla SSL non è abbastanza se non ci si sposta verso un cambiamento radicale che responsabilizzi ogni singolo individuo e lo faccia sentire parte di un sistema in cui il contributo di ciascuno è fondamentale per il bene di tutti. Va accolta la sfida di imprimere alle aziende un cambiamento: attivare nuove strategie aziendali resta una mossa infruttuosa se non si interviene sui comportamenti del singolo non solo attraverso la formazione e l’informazione, ma anche con la creazione di un benessere, diffuso sia nello spazio di lavoro che nella fitta rete di rapporti che lo caratterizzano, condividendo linee di sviluppo, motivando le scelte, valorizzando le idee che nascono dal confronto. 

Luca Fiorucci
Direttore Divisione Facility Management, Cofely Italia Direttore della Divisione FM di Cofely Italia, è laureato in Ingegneria Meccanica all’Università di Firenze. Inizialmente Responsabile del contratto Nuovo Pignone, ha assunto successivamente la Direzione della Divisione FM di Cofely Italia, sviluppandola notevolmente e acquisendo prestigiosi clienti. 

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