Il FM Day e il futuro delle aziende italiane
Data di pubblicazione: 05 NOV 2015
Lo scorso 28 ottobre il Palazzo delle Stelline di Milano ha ospitato il 16° Facility Management Day. L’evento organizzato ogni anno da IFMA Italia ha fatto registrare per la terza edizione consecutiva un nuovo record di presenze.
L’intensa giornata di lavori ha rivolto la sua attenzione soprattutto al futuro, disegnando un quadro molto preciso degli sviluppi cui dovrà far fronte non solo il settore del Facility Management, ma più in generale tutto il nostro sistema economico.
Lo scenario che si può ricavare al termine di questa edizione è quello di una realtà produttiva a due velocità, divisa tra aziende determinate a cogliere i mutamenti sociali ed economici in atto ed altre, la maggioranza, ancora legate a modelli di gestione e stili di lavoro tradizionali. Modelli e stili che però vacillano sempre più man mano che vengono a contatto con una nuova generazione di consumatori e di lavoratori.
Il convegno d’apertura e quello di chiusura, che ha visto la presentazione di una ricerca di IFMA Italia dedicata a disegnare l’azienda di domani, hanno infatti approfondito il tema delle nuove generazioni in ufficio, analizzando come queste si inseriscano nelle organizzazioni aziendali e come, inevitabilmente, le stiano modificando. Le due conferenze hanno reso assai evidente in particolare quanto il modello tradizionale di azienda, con la sua rigida struttura gerarchica e uno stile di gestione del personale basato sul controllo, contrasti in modo netto con le tendenze e le aspettative dei più giovani. Questi ultimi sono infatti più portati a rendere al meglio in organizzazioni “piatte”, ovvero dotate di pochissimi gradini gerarchici, dove il lavoro è visto come un’attività più collaborativa che solitaria da svolgere per obiettivi, senza un rigido controllo da parte dei superiori. Il progressivo e inevitabile ricambio generazionale in azienda non potrà che costringere le organizzazioni ad adattarsi a questo modello, più consono tra l’altro a produrre con tempi e modi adatti a rispondere alle richieste dei nuovi consumatori.
Una sfida non facile per le aziende, costrette anche rincorrere lo sviluppo tecnologico, altro tema portante di questo FM Day, per non rischiare di commettere quello che oggi è un peccato capitale molto diffuso, ovvero che i propri dipendenti dispongano a casa di strumenti tecnologici molto più avanzati di quelli che possono trovare nel proprio ufficio. Proprio per questo motivo molte delle conferenze hanno ragionato a lungo su come l’ufficio debba evolversi per mantenere una sua rilevanza e ragione d’essere nei prossimi anni. Da questo punto di vista lo scenario dipinto nel corso del FM Day è quello di un ufficio che per sopravvivere dovrà diventare ipertecnologico, sviluppando in particolare strumenti e spazi che facilitino al massimo la comunicazione e la collaborazione tra i dipendenti. Uno spazio flessibile, che possa funzionare non secondo rigidi orari imposti arbitrariamente, ma adattandosi ai ritmi e alle esigenze di ogni persona.
Quale parte avrà il Facility Management in questo tipo di scenario? Secondo Marco Decio, vicepresidente di IFMA Italia e tra i relatori del Convegno d’apertura, si tratterà di un ruolo di primo piano: “in questo FM Day abbiamo descritto l’azienda di domani. Ed è molto diversa da quella che abbiamo ora. Ci aspetta un periodo di cambiamenti enormi, per certi versi epocali, che ridisegneranno le fondamenta stesse dell’organizzazione e dell’attività produttiva. Chi opera nell’ambito del Facility Management non deve però esserne spaventato, tutt’altro, e lo stesso vale per tutte quelle aziende che si affidano già o si affideranno in futuro alla disciplina. Perché il Facility Manager per sua natura anticipa i cambiamenti; è una figura profondamente inserita nell’organizzazione, conosce il suo passato e il suo presente e sa scorgerne il futuro. Il Facility Manager, anche in un momento di grandi mutamenti, sa perciò quali strategie adottare per supportare al meglio il business dell’azienda e guidare tutti i cambiamenti che verranno richiesti all’organizzazione”.