BIM: lo strumento per scrivere il futuro del FM

Data di pubblicazione: 15 OTT 2016
Successo di pubblico e grandi consensi per “La parola all’esperto: Sistemi informatici e BIM nella gestione del patrimonio esistente”, svoltosi ieri 27 settembre nella sala conferenze dell’Hotel Lombardia di Milano. L’evento è parte di una serie di incontri istituiti da IFMA Italia per approfondire, grazie alla collaborazione di esperti del settore, temi attuali e di specifico interesse per chi opera nel Facility Management. 
 
L’incontro è stato condotto dal CEO di Novigos, Stefano Valentini, che nel corso di tre ore di approfondimento ha illustrato ai presenti quali grandi possibilità l’impiego del BIM riservi per il futuro del Facility Management.
 
L’acronimo BIM sta per Building Information Modeling e individua un sistema informatico che permette di superare i limiti oggi presenti nei tradizionali sistemi CAFM (Computer Aided Facility Management System): mancanza di coerenza dei dati tra singole planimetrie, tra planimetrie e informazioni relative agli asset presenti su di essi e tra piano di manutenzione e asset. 
 
Il BIM, come spiegato dall’Ingegner Valentini, apre la strada a una gestione delle informazioni legate all’edificio, e agli interventi operati al suo interno, molto più facile, precisa e puntuale rispetto al passato. L’aggiornamento dei dati, ad esempio, sfrutta il cloud ed è immediato, permettendo a chiunque operi a vario titolo sull’immobile e i suoi sistemi di avere dati aggiornati in tempo reale. Ad ogni elemento dell’edificio è poi associabile una grande quantità di informazioni, anche quelle consultabili con estrema facilità e immediatezza, e persino avvisi per segnalare scadenze importanti relative ad esempio alle revisioni da effettuare. 
 
L’estrema facilità di utilizzo, la possibilità per più persone di lavorare contemporaneamente sullo stesso progetto con informazioni sempre sincronizzate, la capacità di aggiornare il progetto in tempo reale direttamente sul campo, ad esempio via tablet da parte dei manutentori che hanno compiuto un intervento: tre caratteristiche che da sole rendono questo uno strumento ideale per essere applicato al Facility Management. La semplicità di utilizzo e la grande mole di dati trattati apre la strada anche a un controllo e a una riorganizzazione più efficienti dello spazio, con un forte impatto potenziale sui costi.
 
Il folto pubblico presente, composto in egual misura da esponenti dell’offerta e della domanda, inclusi esponenti della PA, ha apprezzato sia la prima parte di presentazione teorica del modello, sia la seconda di dimostrazione pratica, nella quale hanno potuto vedere effettivamente all’opera un sistema fondato sul BIM.
 
Notevole il coinvolgimento e l’interazione tra tutti i presenti, molti dei quali giovani, forse la prova più lampante che su questo modello si baserà con molta probabilità il futuro prossimo del Facility Management.
 
L'incontro verrà replicato tra dicembre e gennaio per soddisfare la grande richiesta.