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Lo si vede bene anche salendo considerando quell’ingente gruppo L’analisi dei singoli settori porta alcuni
i gradini della scala gerarchica. di persone che non ha a disposizione risultati sorprendenti o comunque in
Sintetizzando, infatti, gli impiegati alcuna giornata di lavoro remoto. controtendenza. Chi opera nel campo
hanno a disposizione da un minimo di Rappresentano ben un quarto del dei servizi professionali tecnici e
0 a un massimo di 12 giornate al mese campione e il 69% di loro vorrebbe scientifici, ad esempio, non avverte
in remoto e quasi la metà di loro le avere la possibilità di lavorare da casa. alcuna necessità di un forte ricorso al
ritiene non sufficienti. I quadri sono Chi questa possibilità ce l’ha, è bene lavoro in remoto: nel 58% dei casi ha
concentrati nella fascia 5-12 giorni al sottolinearlo, per lo più non pensa che solo 1 giorno a disposizione eppure
mese e già vediamo un incremento della la possibilità di operare in remoto abbia mostra il grado di soddisfazione più
alto registrato nel corso dell’indagine,
il 78%. Fanno da perfetto contraltare
Livello di produttività percepita da chi ritiene coloro che operano nei servizi
di avere sufficienti giorni di lavoro in remoto finanziari e assicurativi, solo il 58% dei
quali si mostra soddisfatto malgrado
possano contare in larghissima parte
su ben 2 o 3 giorni di lavoro in remoto
alla settimana.
Se andiamo a vedere le differenze legate
al tipo di azienda e alle sue dimensioni
troviamo risultati meno sorprendenti:
le giornate di lavoro da remoto sono
mediamente superiori nei contesti
multinazionali e aumentano, anche
se non in modo uniforme, al crescere
delle dimensioni aziendali.
Assumendo infine la prospettiva
dell’azienda vediamo che le maggiori
esigenze che questa mira a soddisfare
con lo smart working sono quelli di
raggiungere gli obiettivi di produttività
percentuale di soddisfatti che arriva avuto una forte influenza, positiva o e di valorizzare l’esperienza lavorativa.
al 60%. I dirigenti hanno mediamente negativa, sulla propria produttività, Dall’analisi delle domande aperte
ancora più giorni a disposizione, un soprattutto se si considera quel 63% che presenti nel questionario si avverte
quinto di loro è addirittura libero di si dichiara soddisfatto delle giornate di però la presenza, ancora ingombrante,
scegliere quando lavorare da casa, e lavoro a sua disposizione. di una cultura aziendale dei vertici
l’85% di questo gruppo afferma di essere Il discorso però cambia in modo che non crede nello smart working
soddisfatto. radicale andando invece a considerare e lo adotta solo per rispettare norme
Per cui, in generale, maggiore è il l’opinione di chi giudica poche e contratti. E questo è senz’altro un
numero di giornate di lavoro da le giornate in remoto concesse problema che andrà affrontato e risolto
remoto a disposizione o il grado di dall’azienda: l’80% di loro è convinta che quanto prima o rischiano di crearsi
discrezionalità riservato al lavoratore, avrebbe una produttività più alta, o nel degli attriti con una forza lavoro che,
migliore è la percezione del peggiore dei casi uguale, se l’azienda come visto, crede molto nei benefici
bilanciamento tra attività lavorativa aumentasse il ricorso allo smart portati dallo smart working e ne
e vita privata. Lo vediamo anche working. vorrebbe in molti casi ancora di più.
Le esigenze che guidano l’approccio delle aziende allo smart working
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